(19) Alta Maira Bikes – Gardetta
L’anello si sviluppa in un ambiente alpino d’alta quota. Di particolare suggestione è il passaggio ai 2.481 mt del Colle del Fauniera, punto nodale tra le valli Maira, Grana e Stura, divenuto celebre grazie alla tappa del Giro d’Italia del 1999 durante la quale Marco Pantani scattò in salita conquistando la Maglia rosa; oggi una statua in pietra posta ai 2.481 mt slm del colle ricorda l’impresa del “pirata”. Il passaggio sull’altopiano della Gardetta è dominato dalla sagoma dolomitica di Rocca la Meja mentre, scendendo nel vallone di Unerzio dall’omonimo Passo, l’attenzione si focalizza sui 3.100 mt del Monte Oronaye.
Si può lasciare l’auto a monte dell’abitato di Prazzo Inferiore in corrispondenza dell’ampio parcheggio utilizzato in inverno per l’accesso alla pista di sci di fondo. Da lì si inizia a pedalare in discesa, lungo al stradina secondaria che raggiunge i campi sportivi e qui si intercetta la ciclovia “PedalMaira” che si segue in direzione di monte per 1.1 km quando la si abbandona svoltando a sinistra attraversando il ponte sul Maira e iniziando l’ascesa di 5,6 km nel fitto bosco di conifere.
Non sono presenti bivi e quindi non vi è possibilità di sbagliare nel raggiungere prima il Colletto di Canosio (1651 mt slm) e, successivamente, colle San Giovanni di Canosio (1650 mt slm). La discesa avviene lungo il versante soleggiato opposto alla salita, lungo la stretta carrozzabile asfalta fin quando questa si immette alla rotabile che sale da Canosio (1.310 mt slm) e che si segue, in discesa, fino a raggiungere Canosio capoluogo; si supera l’abitato e al bivio posto in prossimità del campeggio si svolta a destra, riprendendo a salire alla volta delle borgate di Marmora.
Raggiunta in breve borgata Vernetti (Marmora capoluogo) si abbandona la principale costeggiando il municipio e l’ufficio postale. Sempre su asfalto si mantiene l’asse principale, ignorando, sulla destra, il bivio per borgata Finello. La rotabile ha termine in corrispondenza di borgata San Sebastiano dove si procede dritto, raggiungendo la chiesa dei SS. Sebastiano e Fabiano che merita una breve sosta. Bene di indiscusso valore artistico, custodisce gli affreschi Quattrocenteschi di Giovanni di Baleison, artista medioevale operante tra sud Piemonte e Liguria. In 1.2 km di pista sterrata si raggiungono le borgate di Torello e Garino oltre le quali si intercetta nuovamente l’asfalto che si segue, in salita, alla volta di borgata Tolosano, ultimo borgo del vallone.
Un rado bosco di larici accompagna la pedalata che alterna tratti di lieve pendenza ad altri più impegnativi. A quota 1.960 mt slm si tagliano a mezzacosta le ampie praterie delle Punte Tempesta e Sibolet mentre, sul versante opposto, nella conca non visibile se non prendendo ulteriormente quota, si nasconde il grazioso lago Resile. A 24 km dalla partenza si giunge in località Gias Valanghe, alpeggio estivo utilizzato dai margari per il pascolo del bestiame e la produzione del formaggio “Nostrale dell’Alpe”.
Qui si ha la possibilità di accedere all’altopiano della Gardetta attraverso il colle del Mulo lungo la sterrata sulla destra, ma tale opzione richiede una trentina di minuti con la bici a spinta.
Mantenendo invece la rotabile, che presenta un fondo stradale non sempre uniforme e in buone condizioni, si segue il lungo traversone finale che taglia ripidi pendii, raggiungendo, infine, il colle d’Esischie, storico collegamento con la valle Grana e il comune di Castelmagno.
Si continua a salire ancora per 1.4 km giungendo al colle del Fauniera. La discesa prosegue in valle Stura e occorre prestare attenzione a imboccare a quota 2.416 mt slm, superato il vallone dei Morti, la deviazione sulla destra per il colle di Valcavera. Una breve rampa permette di accedere alla rotabile ex militare dell’altopiano della Gardetta e di attraversarlo in tutta la sua estensione.
Si evitano tutte le deviazioni poste sia sulla sinistra che sulla destra raggiungendo, in successione, le caserme del colle della Bandia, il colle Margherina, il colle Cologna e, a quota 2.315 mt slm il bivio con la sterrata che sale dal colle del Preit e prosegue, oltre la sbarra al rifugio CAI della Gardetta.
Oltrepassata la struttura ricettiva (aperta da metà giugno a metà settembre) il fondo stradale diviene più sconnesso ed erboso inerpicandosi fino al colle omonimo, dove si evita di proseguire lungo la militare in direzione di Rocca Brancia e si guadagna il passo con ampia vista sull’anfiteatro naturale di cime di confine con le valli francesi dell’Ubayette e dell’Ubaye (2.437 slm).
Si imbocca il sentiero che in ripida discesa raggiunge le opere militari 180 e 179, bunker che con le loro fattezze grezze e semplici propongono la soluzione costruttiva adottata ampiamente nelle realizzazioni del Vallo Alpino: un cunicolo che raggiunge alcuni locali interni dotati di feritoie.
Il sentiero nell’ultima parte prima della conca di Prato Ciorliero presenta tratti tecnicamente impegnativi ove occorre scendere a piedi. Da Prato Ciorliero (2.010 mt slm) la discesa continua su una più larga militare ghiaiosa che si abbandona in corrispondenza di un cippo (croce e lapidi) imboccando, sulla destra, il sentiero che scende fino alla bella borgata di Viviere.
Prima dell’accesso al rifugio omonimo si scende a destra seguendo il sentiero che raggiunge e supera il torrente Unerzio compie un semicerchio tra le ampie praterie di Pian Cassin e raggiunge la sottostante borgata di Pratorotondo in prossimità di un antico mulino. Si attraversa il borgo proprio nel centro a velocità moderata.
Il sentiero conosciuto come “La Scurcio” prosegue lungo la sinistra idrografica del torrente, ma essendo molto frequentato da escursionisti è consigliabile abbandonarlo, seguire la carrabile asfaltata in discesa fino a Chialvetta e da qui riprendere il single-trail a fianco del cimitero.
Si perde quota fino a Gheit, dove, prima del ponte su asfalto, si svolta a destra e ancora su sentiero nel bosco, si giunge a Frere (Acceglio) (1.196 mt slm).
Qui si evita di oltrepassare il rio, intercettando la ciclovia PedalMaira che, costeggiando la sponda destra del torrente Maira raggiunge fraz. Maddalena.
Da qui è necessario proseguire sulla SP422 almeno fino a Prazzo Superiore dove si svolta a destra seguendo le indicazioni della ciclovia e facendo in breve ritorno al punto di partenza dell’escursione.
Informazioni
- Ascesa: 2.410 m
- Distanza: 60,0 km
- Località: Prazzo
- Stagioni: Autunno, Estate, Primavera
- Difficoltà: Difficile
Gli sport di montagna sono attività potenzialmente pericolose e vanno intraprese con la giusta attrezzatura e preparazione. Vi invitiamo a consultare il bollettino meteo e valanghe prima di intraprendere un’escursione e/o rivolgersi ad una guida per un accompagnamento. Il Consorzio Turistico Valle Maira declina qualsiasi responsabilità relativamente ai consigli e agli itinerari qui riportati, che vanno valutati personalmente in funzione delle condizioni meteorologiche e del manto nevoso.