Una gara dalle motivazioni diverse: Il Consorzio Turistico e l’organizzazione del Maira Occitan Trail
È difficile sapere cosa spinge una realtà locale ad organizzare una gara di trail nel proprio territorio, ma vedendo il lavoro del Consorzio Turistico della Valle Maira possiamo supporre che il motore fondamentale sia la voglia di far conoscere la valle per quella che è, con una forte identità che la rende diversa da tutte le altre valli. Un’identità formata da tradizioni, cultura occitana, vita rurale e una natura selvaggia e incontaminata che non è solo di contorno, ma è l’essenza; è il cuore.
La gara di trail così diventa non tanto il fine, ma un mezzo. Un mezzo comunque difficile da far girare, soprattutto se lo si fa per la prima volta.
Il Consorzio Turistico della Valle Maira ne ha fatta di strada, sia da quando è nato in forma privata nel 2013, al 2019 quando ha preso in carico diverse attività tra cui – certamente – la promozione del territorio, fino ad oggi, che per la prima volta ha organizzato un evento di grandissima portata e importanza per la valle.
I motivi che lo hanno spinto a organizzare il Maria Occitan Trail sono tanti, così come son tante le responsabilità di cui hanno dovuto prendersi carico e gli attori che hanno dovuto coinvolgere per farlo. Una bella sfida per lo staff di cui fanno parte Valentina, Alessandro, Paolo e, da poco, Ludovica e Francesca, che durante l’evento, se c’eravate, avrete visto girare come pazzi e far di tutto per far vivere un’esperienza unica ai partecipanti.
Quando però le motivazioni che spingono a fare una cosa sono forti, grandi, e soprattutto sincere, nella pratica si vede ed esce fuori qualcosa di cui potersi considerare fieri.
La promozione di un turismo sostenibile fuori stagione, che vada a coinvolgere tutta la valle e tutti i suoi comuni (pensate che il percorso MOT 4×40 li ha toccati tutti e 13) e che attiri un pubblico giovane, sportivo e con una sensibilità tale da poter apprezzare l’autenticità di questi luoghi, sono solo alcuni di questi motivi, forse quelli con una visione più a lungo termine; ma quelli per cui vale la pena mettersi in gioco, mettersi in moto e rimboccarsi le maniche.
È stata un po’ una scommessa, una visione, puntare così tanto sul Maira Occitan Trail, soprattutto nella formula 4×40, ma a conti, anzi, a chilometri fatti si può dire che è stata fatta la giusta scelta, che è stato intrapreso il giusto sentiero.
E nonostante la fatica e l’impegno messi, le poche ore dormite e i tanti chilometri percorsi su e giù per la valle, quando sul Ponte del Diavolo all’arrivo dell’ultima tappa ci si guarda intorno e si vedono i sorrisi, le lacrime, gli abbracci, quando si vede il gruppo che si è formato in quei giorni, ci si sente di aver creato qualcosa di gigante ma allo stesso tempo impalpabile, che però dà la forza di crederci e a rimboccarsi le maniche, per il futuro di una valle capace di offrire alte emozioni a chi la vive, anche per soli 4 giorni.